“Siamo alle solite, assistiamo ad un nuovo furto di identità e di valore perpetrato ai danni
del nostro vero patrimonio lucano: l’agroalimentare”. Sono le parole di Piergiorgio Quarto –
Presidente della Coldiretti di Basilicata a commentare la brutta notizia arrivata sottoforma di
modifica unilaterale del prezzo del latte conferito dagli allevatori lucani alla cooperativa di
raccolta Granlatte. Ovviamente si tratta di una modifica a ribasso di 2 centesimi a litro che
riporta il prezzo del latte alla stalla ai valori di oltre un anno fa. Il nuovo prezzo che
Granlatte, cooperativa di raccolta del latte che rifornisce lo stabilimento pugliese di Granarolo,
è nella migliore delle ipotesi, di 39 centesimi al litro. Per gli allevatori lucani la riduzione
del prezzo di Granarolo, che ritira nel territorio regionale circa il 35 per cento della intera
produzione di latte lucano ovvero circa 900 q.li al giorno, non è prima principale preoccupazione:
infatti il vero problema deriva da tutti i soggetti che effettuano la raccolta autonoma del latte
che nascondendosi dietro Granlatte portano il prezzo alla stalla anche al di sotto di 35
centesimi con l’aggravante dell’incertezza del rispetto dei pagamenti. L’intera produzione di latte
lucano è pari a 2.500 q.li al giorno, pertanto la riduzione a 35 centesimi a litro determina una
perdita di valore di oltre 3 milioni di euro su base annua. A ciò si aggiunge che il sistema
allevatoriale lucano è fortemente sotto pressione anche per il costante aumento dei costi dei mezzi
di produzione, in primis del gasolio dove siamo giunti ad un aumento del costo da inizio anno del
20 per cento, oggi per un litro di gasolio servono 3 litri di latte!!. Ma non solo il gasolio è
aumentato dismisura, ma anche i mangimi, i fertilizzanti, e perfino il costo consortile dell’acqua.
Siamo sotto pressione, commenta Saverio Gargano presidente della Coldiretti di Genzano di Lucania e
allevatore con 500 capi di alta genealogia di razza Frisona, è difficilissimo far quadrare i conti
in quanto la riduzione del prezzo si accompagna anche a una dilazione dei pagamenti da parte dei
raccoglitori locali. Infatti molti allevatori sono stretti dalla morsa creditizia che porta l’i
ncasso della vendita del latte con un ritardo sino a 5 mesi dal giorno della consegna. Ciò
determina il doppio danno di derivato sia dalla mancanza di liquidità che dalla impossibilità di
scegliere altri raccoglitori in quanto il rischio di perdere il valore del latte conferito è
altissimo. A ciò assistiamo aggiunge Giuseppe Brillante, direttore della Coldiretti di Basilicata,
al fatto che alcuni raccoglitori stiano in procinto di uscire dal mercato portando con se i soldi
degli allevatori che non sono stati giustamente onorati. Una situazione paradossale a cui si
aggiunge anche la connivenza di tanti caseifici locali che continuano ad importare latte tedesco e
romeno o finanche direttamente cagliate di provenienza est europea con cui preparano formaggi e
mozzarelle che vengono spacciate come made in Basilicata. Una situazione insostenibile,
inaccettabile, un furto di valore e di identità perpetrato ai danni dei produttori e dei
consumatori che non ricevono alcun beneficio dalla continua riduzione del prezzo del latte alla
stalla. Infatti al consumo il prezzo dei prodotti caseari e del latte alimentare da gennaio è
aumentato del 10 per cento. Occorre maggiore trasparenza lungo la filiera e maggiori controlli da
parte degli organi preposti finalizzati a smascherare gli inganni che danneggiano sia chi
quotidianamente lavora portando avanti un pezzo sano dell’economia lucana sia le famiglie dei
lucani che pensano di acquistare prodotti di origine certa e invece portano sulla tavola formaggi
perfettamente anonimi senza alcuna garanzia sulla loro origine. L’attenzione alla agricoltura che
anche nel 2011 ha portato risultati positivi in termini di sviluppo si deve necessariamente
tradurre in atti concreti relativamente sostegno nella costruzione di una vera filiera agricola
lucana sempre più corta e premiante per coloro che professionalmente ne fanno parte attiva.